Governo. Nencini, tirano la giacca a Draghi, taluni pensano più ad anticipo elezioni che al bene dell’Italia

 

“Più passano i giorni, più si spiegazza la giacca di Draghi. Chi la tira da una parte, chi dall’altra. Ho l’impressione che taluni guardino più al desiderio di anticipare le elezioni politiche che al bene dell’Italia. Si, perché Draghi è stato scelto da Mattarella e il suo governo votato dal Parlamento per governare fino al 2023. La ragione è che in un solo anno le riforme previste e sulle quali ci siamo impegnati (riforma fiscale, della pubblica amministrazione, della giustizia) non sono realizzabili. C’è di più: subirebbe uno stop l’organizzazione che si sta predisponendo necessaria a spendere subito e bene i fondi del Pnrr”. Così in un post su Facebook il senatore socialista Riccardo Nencini che aggiunge:
“Chi ha disseppellito la teoria dei ‘due consoli’, Draghi al Quirinale e un presidente del consiglio a suo piacimento fino al 2023, temo abbia scarsa conoscenza del Parlamento, oggi quanto mai frastagliato, poca conoscenza degli uomini, indispensabili per mettere le gambe a processi complessi quando non tutti ne hanno le caratteristiche, e tormenti un po’ troppo la Costituzione, oltre a relegare nel ruolo del complice un capo del governo autorevole e al di sopra dei giochi di parte.
La priorità di novembre/dicembre – ha proseguito Nencini – non è sgualcire la giacca di Draghi, è approvare una buona legge di bilancio e far decollare i bandi del Pnrr per incrementare gli investimenti su capitale umano e infrastrutture”

 

 

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