Lettera alla Presidente del Senato e ai presidenti dei gruppi: Il Senato diventi una nuova costituente

Signora presidente del Senato della Repubblica,
Signore e signori presidenti dei gruppi parlamentari,
Mi rivolgo a voi per condividere una preoccupazione e per avanzare una proposta di lavoro.
Nel corso di questa legislatura, in continuità con le precedenti ma con l’aggravio dell’emergenza pandemica, il ruolo del Parlamento ha perso potere e vivacità. Diilagano decretazione d’urgenza, Dpcm, voti di fiducia, una condizione, questa, più volte messa in evidenza sia dalla Presidente che da esponenti delle forze parlamentari.
Non sempre, infatti, la straordinarietà e la gravità del momento hanno giustificato l’assunzione di provvedimenti ispirati all’urgenza. E non dimentico che il calendario su cui le commissioni lavorano sempre più spesso viene fissato dall’esecutivo. Eppure il parlamento non è ne’ delegittimato ne’ ignora lo stato di difficoltà in cui versa l’Italia. Fa la sua parte.
Non contesto la fretta che il governo intende mettere nel trasformare il Pnrr in provvedimenti concreti ed in investimenti e tantomeno contesto l’autorevolezza e la capacità di decidere del capo del governo. L’Italia ha riacquistato prestigio nel mondo anche grazie al nuovo governo.
Tuttavia, la centralità del Parlamento – perché questo suggerisce la Carta – deve essere recuperata almeno per definire la cornice della governabilità e della democrazia verso cui intendiamo muovere.
È di tutta evidenza che l’Italia post pandemia non sarà più la stessa ed è un fatto che si sia aperta una pagina nuova sia nell’Europa della Brexit che nelle relazioni internazionali, di faccia alla sfida tra Cina e Stati Uniti d’America.
Soprattutto quando la storia si arrampica lungo tornanti ignoti e prepara cambiamenti epocali, tocca alle istituzioni che rappresentano i cittadini tracciare la strada. È successo più volte. Dopo la sconfitta di Caporetto, all’indomani della seconda guerra mondiale, negli anni bui del terrorismo.
Vi chiedo di valutare questa opportunità.
Una seduta parlamentare in cui si discuta del futuro per consegnare agli italiani un’idea di ciò che saremo, una prospettiva a chi oggi ha vent’anni. Un dibattito che trasformi il senato in una costituente delle idee e che si concluda con una o più risoluzioni.

Grazie della vostra attenzione.

Con un saluto fraterno
Riccardo Nencini

(La lettera è stato pubblicata dal Quotidiano ‘Il Dubbio’: clicca qui)

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