Storie segrete

Ed. Ponte Sisto, 2020 

“Storie segrete. Cronaca surreale di una quarantena” è un libro scritto a quattro mani da Riccardo Nencini e Giada Fazzalari:  un diario della pandemia che racconta, in maniera dissacrante e ironica, la retorica e i luoghi comuni dell’emergenza sanitaria, intrecciandoli con preziose storie segrete del passato.

Due storie al giorno, per tutta la durata del lockdown, soggiorno giusto e obbligato tra le mura di casa. Sono “storie segrete”, storie con la ‘S’ maiuscola che riguardano i grandi protagonisti della Storia e che non si trovano nei libri ufficiali perché si tratta di episodi sconosciuti e di interpretazioni controcorrente, lontane dalle agiografie ufficiali, sconosciute ai più e spesso in controtendenza con la vulgata ufficiale. Apparentemente possono sembrare pescate qua e là, a caso, ma in realtà spalancano una finestra su come la Storia possa essere manipolata in ogni epoca.

Poi ci sono le “storie qualunque”, storie con la ‘s’ minuscola, che raccontano come gli italiani hanno affrontato la quarantena. L’amuchina e l’alcool introvabili, le infinite webinar di lavoro, la voglia irresistibile di infornare pizze e fare torte, i cambi di stagione e i corsi on line di yoga. Cose che non avevamo mai fatto prima con questa intensità e dedizione.  Abbiamo visto impazzare dovunque lo slogan ‘ce la faremo’ – sui cartelli attaccati per la città, avvolti tra i colori degli arcobaleno disegnati dai bambini, affisso sui balconi.  E ancora, ecco l’Italia che si scopre patriottica, con l’inno di Mameli cantato dai balconi, con il tricolore esposto.
Storie che ci hanno fatto sorridere, ci hanno lasciati di stucco, ci hanno gettato nello sconforto o ci hanno dato quella speranza che ti fa sgranare gli occhi. E poi, abbiamo tutti creduto all’affermazione: “ne usciremo davvero cambiati, in meglio naturalmente”? Le cose non sono andate proprio così.  L’abbinamento quotidiano tra due storie – una “segreta” e una “qualunque” – scritte tra l’incontaminato Mugello e un appartamento in Via del Corso a Roma, può sembrare stravagante. Inspiegabile. Ma un legame, in realtà, c’è: è una parola chiave che si ripete. Un significante che attraversa i secoli, un significato che merita di essere scoperto.

Un diario per fissare il periodo surreale che abbiamo vissuto. Perché leggendo, tra qualche tempo, possano tornarci in mente immagini, momenti, fatti che sembrano sospesi nel tempo: un estratto di giornale, il titolo del giorno a tutta pagina, l’annuncio roboante “che ha fatto il giro del web”.
Di certo, in questo libro, non troverete mai la frase “ai tempi del Coronavirus”.

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